Telemedicina. Si va verso la tariffazione delle prestazioni

L’emergenza Covid ha decisamente stimolato l’attenzione verso la Telemedicina come soluzione strategica per ilo monitoraggio da remoto dei pazienti contagiati e per il decongestionamento degli ospedali.

Con la Telemedicina i servizi, infatti, si spostano sul territorio e si concentrano sulla presa in carico del paziente e sulla possibilità di fornire alcune prestazioni sanitarie con la stessa validità di quelle fornite in presenza.
E’ su questo aspetto quello della validazione e della conseguente tariffazione delle prestazioni in Telemedicina, che si indirizzano due  delibere la prima della Provincia autonoma di Trento, la seconda della Regione Veneto.

Di seguito una sintesi delle delibere

Provincia autonoma di Trento
Nel tariffario provinciale delle prestazioni specialistiche è stata inclusa anche la Telemedicina, ovvero le visite da remoto (primo accesso e, prevalentemente, visita di controllo) di diverse specialità, immediatamente attivabili, che affiancano l’analoga prestazione erogata in modalità tradizionale. Nell’aggiornamento del nomenclatore viene stabilito che le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, erogate in modalità da remoto, per tutta la durata dell’emergenza Coronavirus, saranno assicurate in regime di esenzione dalla compartecipazione dalla spesa sanitaria a tutti i pazienti iscritti al SSN, a prescindere dall’accertamento del contagio da Covid-19.

Regione Veneto
Si riconosce la possibilità agli Enti del Servizio Sanitario Regionale di erogare servizi di assistenza sanitaria in modalità di Telemedicina secondo le Linee di indirizzo nazionali di cui all’intesa della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e Province Autonome sancita in data 20 febbraio 2014 (repertorio atti n.16/CSR), recepita con DDR n. 50 del 24 dicembre 2014, considerata l’attuale situazione sanitaria.

In coerenza con questo scenario, la Regione del Veneto deve adottare misure che permettano di potenziare il sistema socio – sanitario per dare un’efficace risposta alla situazione emergenziale legata al nuovo Coronavirus SARS-CoV-2 e alla patologia ad esso correlata (COVID-19).

Le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione  rappresentano, infatti, un necessario strumento di supporto per il personale sanitario, per garantire l’accesso e la continuità di assistenza, privilegiando, per ragioni di sanità pubblica, la permanenza degli assistiti a domicilio.

Pertanto, nell’attuale contesto emergenziale, l’immediato avvio da parte degli Enti del SSR dell’erogazione di servizi sanitari in Telemedicina, secondo le succitate linee di indirizzo nazionali, diviene una necessità per limitare il rischio di contagio, oltre che un importante supporto ai servizi di assistenza primaria per monitoraggio, cura, riabilitazione e prevenzione secondaria nei confronti di persone fragili o affette da patologie croniche, considerato altresì che già con DGR n. 2703/2014 si era previsto l’implementazione di un teleconsulto generale.

Si propone di ampliare e sviluppare l’uso della Telemedicina, intesa quale modalità di erogazione di servizi di assistenza sanitaria tramite tecnologie innovative, in particolare servizi di telemedicina specialistica (televisita, teleconsulto, telecooperazione sanitaria), telesalute e teleassistenza e che gli enti del SSR possano erogare prestazioni sanitarie anche mediante la Telemedicina, in coerenza con le disposizioni nazionali e regionali richiamate.

Si propone di prevedere  l’opzione “eseguibile in Telemedicina” nella descrizione delle prestazioni del Nomenclatore Tariffario Regionale vigente per identificare questa specifica modalità di erogazione, mantenendo la tariffa invariata rispetto alla prestazione effettuata attraverso i canali tradizionali ed applicare l’eventuale regime di esenzione previsto.

E’ evidente che l’implementazione degli interventi relativi alla Telemedicina, in relazione alla complessità e alla numerosità delle componenti informatiche, degli aspetti legali e di sicurezza, nonché l’eterogeneità dei portatori di interesse coinvolti, richiede una governance con competenze multidisciplinari che agevoli, tra l’altro, un efficace svolgimento dei processi analitici e decisionali funzionali alla pianificazione, al coordinamento e al monitoraggio delle iniziative nell’attuazione del progetto e la sua diffusione su scala regionale.

Pertanto, in continuità con quanto disposto con il succitato DDR n. 50/2014, si  individua in Azienda Zero, ente di governance della sanità regionale con specifiche competenze e funzioni in materia di infrastrutture di tecnologia informatica, connettività, sistemi informativi e ICT, il soggetto preposto allo sviluppo, alla realizzazione e al monitoraggio del progetto di Telemedicina.

In particolare, Azienda Zero, in collaborazione con la struttura regionale competente, dovrà definire gli standard e i requisiti organizzativi, operativi e tecnologici che gli Enti del SSR dovranno possedere per erogare prestazioni a distanza, nel rispetto dei protocolli di sicurezza e riservatezza e verificarne l’implementazione.

 

 

 

 

 

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