II Meeting Nazionale AiSDeT, 26 novembre: la sfida del PNRR per il Sistema Salute

Quali saranno le sfide principali da affrontare e vincere nell’immediato futuro da un rinnovato Sistema Sanitario Nazionale sarà il tema oggetto dell’incontro “La sfida del PNRR per il Sistema Salute”, appuntamento in programma il 26 novembre alle ore 9.50, che vedrà l’intervento del Prof. Elio Borgonovi, Presidente onorario CERGAS Bocconi.   

L’appuntamento si inserisce nell’ambito della terza e ultima giornata del meeting nazionale AiSDeT, dedicata in particolare alle scelte strategiche da operare alla luce delle opportunità offerte dal PNRR.

“Se guardiamo al Sistema Salute nel nostro Paese, il PNRR deve affrontare tre grandi sfide principali, che insistono su tre linee” dichiara il prof. Borgonovi, anticipando alcuni degli argomenti che saranno oggetto di riflessione in occasione del suo intervento al meeting: “una  prima linea, più generale, riguarda la digitalizzazione del sistema, principalmente in termini di connessione e capacità di comunicazione e collaborazione; la seconda guarda specificatamente allo sviluppo dell’assistenza territoriale; la terza riguarda gli investimenti in tecnologie e soluzioni tecnologiche, in particolare nell’ottica di una adozione e diffusione dei servizi di telesalute sul territorio”.

“In particolare, il tema della Telesalute aiuta a porre l’attenzione sulla pluralità dei soggetti coinvolti nei vari processi e servizi” sottolinea Borgonovi. “Non solo pazienti, dunque, ma anche una molteplicità di figure specialistiche attive sul territorio e nelle strutture, impegnate in prima linea nel rapporto con i pazienti e nell’erogazione delle cure: infermieri, specialisti, medici, operatori di RSA, psicologi, esperti di riabilitazione, personale per l’assistenza domiciliare nelle cronicità ma anche manager di unità organizzative complesse, centrali o periferiche, direttori generali e tanti altri. Questa molteplicità ci aiuta a cogliere l’importanza di affrontare una ulteriore, importantissima sfida, a volte non sufficientemente valorizzata: quella della formazione”.

“Proprio la formazione – continua Borgonovi – appare cruciale ai fini di un profondo rinnovamento del SSN che dovrà mutare le forme organizzative in funzione dei nuovi bisogni di una comunità sempre più anziana, delle mutate domande di servizi per la continuità assistenziale, della rinnovata relazione “ospedale – territorio” e, infine, delle nuove forme di coinvolgimento dei medici di medicina generale”.

“Un’ulteriore sfida riguarda la necessità di accogliere le indicazioni che arrivano dall’OMS sulla necessità di prepararci ad affrontare nuove pandemie. Non parliamo solo di pandemie legate ai virus: a queste, comunque gravissime, vanno aggiunte le  pandemie già in atto legate a fattori quali la resistenza agli antibiotici o ai farmaci antimicrobici, che oggi provocano centinaia di miglia di morti l’anno, ed è diretta conseguenza di politiche sanitarie e ambientali sbagliate o poco attente; una ulteriore pandemia, anch’essa già in corso e che deve essere subito affrontata, è quella legata alle sofferenze e ai disagi di natura psicologica che interessano una parte sempre crescente della popolazione a livello mondiale, legata non solo a difficoltà personali, economiche e sociali ma anche, non secondariamente, alle tante storture della società attuale. Qualsiasi piano di riorganizzazione del sistema salute deve partire da queste chiare consapevolezze sulla società del futuro ma anche, in realtà, del presente”.

Un’ultima riflessione suggerita dal Prof. Elio Borgonovi riguarda l’invito a un impegno comune per superare alcuni limiti del Piano, che sembra guardare ancora con eccesiva timidezza alla centralità, nell’immediato futuro, dell’assistenza domiciliare, andando oltre il concetto di ospedalizzazione: “Il PNRR prevede che vada in assistenza domiciliare il 10% dei pazienti over 65: la vera sfida da vincere sarà riuscire a mettere a sistema il grande patrimonio di innovazioni sviluppate in questi anni che rendono oramai possibile portare le conoscenze, le diagnosi, le terapie e il monitoraggio a casa del paziente e andare ben oltre queste percentuali” conclude Borgonovi.

Related posts